Headquarter a Norimberga, uffici in tutta Europa e fabbrica a Istambul. In questo quadretto geografico che va dalla Germania alla Turchia c'è la storia passata e recente di Grundig, marchio dell'elettronica di consumo (Tv, radio e sistemi multimediali) nato nel 1945 e ora in cerca di nuova gloria dopo le cure di una pesante opera di riorganizzazione. Il nuovo corso, dopo la crisi di risultati acuitasi a fine 2005, inizia lo scorso 20 maggio, quando la società passa ufficialmente nelle mani del Gruppo Koç, uno delle più importanti holding turche con attività che vanno dall'automotive all'industria del bianco (con il marchio Arçelink), dall'elettronica di consumo alla finanza. L'obiettivo della "nuova Grundig", così come l'ha sintetizzato al Sole24ore.com Manuel Royo Valle, Marketing Manager per il Sud Europa dell'azienda tedesca, è chiaro: scalare velocemente le classifiche di vendita e posizionarsi al quinto posto in Europa per quota di mercato nei televisori Lcd dopo Samsung, Sony, Lg e Philips. La sfida da vincere è con le varie Sharp, Toshiba, Loewe e il jolly che la società può giocarsi si chiama Grundig Elektronik, lo stabilimento di produzione delle Tv che fino al 2007 era quello di Beko Elektronik, la sussidiaria del gruppo Koç nata nel 1966 e fra i primi produttori europei di display a cristalli liquidi, nonché partner di Grundig quale produttore Odm dei suoi televisori dal 2001.
Le risorse produttive, tecnologiche e commerciali (e naturalmente economiche) di Beko e di tutto il gruppo turco saranno quindi la linfa vitale per traghettare il marchio Grundig su scala globale e – questi gli obiettivi dichiarati - catturare almeno il 5% di market share in Europa negli Lcd entro il 2010 (l'attuale migliore posizione è in Germania, con il 4%) vendendo circa 1,5 milioni di Tv e generando un volume d'affari non inferiore al miliardo di euro. In parallelo, gli intenti della società sono quelli di consolidare la leadership di Beko in Turchia, dove attualmente vanta una quota vicina al 70%, e cercare fortuna nei mercati emergenti (Russia, Sud Africa, Est Europa) per alimentare un percorso di crescita nel breve periodo che i vertici del Gruppo Koç stimano nell'ordine del 60%.
Lo stabilimento di Istanbul, secondo in Europa per capacità produttiva, è il fiore all'occhiello e il braccio armato della scommessa che vuole vincere la nuova proprietà di Grundig. Sulle 10 linee di assemblaggio e nei laboratori vi lavorano a regime fino a 1.200 addetti con il compito di sfornare fino 10.000 televisori al giorno in doppio turno, sfruttando un livello di automazione discreto e garantendo standard qualitativi (a detta dei responsabili di Grundig, che tali standard li hanno fissati) in linea con il gotha dell'industria degli Lcd. Ciò che fa impressione, avendola visitata, è il salto in avanti che tale fabbrica è destinata a fare nei prossimi anni: dai 3,2 milioni di Tv (fra schermi a cristalli liquidi e a tubo catodico) previsti a fine 2008 si produrrano 5,5 milioni di apparecchi (solo Lcd) nel 2013 nei formati dal 16 al 52 pollici Full Hd. Numeri, da capogiro, che sono la base portante per la crescita di cui sopra e per raggiungere un altro significativo risultato: arrivare nel 2010, come Grundig Elektronik, a coprire il 15% della domanda europea fra le Tv a marchio proprio e la produzione per conto terzi. Di tali possbilità e della valenza del passo strategico compiuto con la cessione della società al Gruppo Koç è convinto anche Michael Peterseim, Managing Director di Grundig, che ha concesso al Sole24ore.com questa breve intervista in esclusiva.
Grundig non produce i pannelli Lcd ma li compra sul mercato da Lg Philips, Sharp e altri: non crede sia un gap evidente nei confronti dei principali concorrenti? È possibile che in futuro vi possiate muovere per costituire una joint venture con qualche produttore, magari cinese?
Ci sono solo pochi produttori di pannelli Lcd nel mondo e Grundig ha dalla sua relazioni molto strette con i principali. Proprio in virtù di queste forti relazioni commerciali in essere non corriamo il rischio di rimanere senza materia prima per produrre i nostri televisori. E per confermare quanto siano strategiche queste relazioni posso dire che siamo prossimi a realizzare una nostra linea di assemblaggio di pannelli a cristalli liquidi all'interno della fabbrica di Istanbul.
Che politica commerciale pensate di attuare nei singoli Paesi europei? I vostri interlocutori saranno ovunque grande distribuzione, catene di elettronica di consumo al dettaglio, negozi?
Dipende da Paese a Paese, in quanto ogni singolo mercato ha proprie dinamiche commerciali. I canali di vendita che ha menzionato sono quelli a cui ci indirizziamo, con un'enfasi differente in funzione del Paese.
Vi si può considerare un vendor "price oriented"?
No, assolutamente. Il nostro principale obiettivo è quello di sviluppare e vendere prodotti di qualità a un prezzo sì competitivo ma al tempo stesso ragionevole. Puntiamo, abbiamo sempre puntato, a fare televisori con elevate prestazioni sotto il profilo delle immagini e dell'audio e chi compra una Tv Grundig non è un consumatore mosso all'acquisto dal prezzo.
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